Cosa prevede normativa mobilità elettrica a livello nazionale?
Le politiche dei trasporti nazionali si relazionano con la programmazione europea, recependone gli indirizzi, e con quella regionale e locale, fornendo indicazioni in merito alle infrastrutture strategiche e individuando riferimenti comuni per il paese. Queste azioni si sono sviluppate sia mediante “Piani per obiettivi”, quindi azioni di carattere strategico generale, sia tramite azioni di carattere settoriale, quali “Piani settoriali” e finanziamenti di opere.
Tra i principali documenti di programmazione nazionale si segnalano:
• il Piano di Azione Nazionale delle energie rinnovabili dell’Italia (PAN 2010), previsto dalla Direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, che fornisce indicazioni dettagliate sulle azioni da porre in atto per il raggiungimento, entro il 2020, dell’obiettivo vincolante per l’Italia di coprire con energia prodotta da fonti rinnovabili il 17% dei consumi lordi nazionali. L’obiettivo deve essere raggiunto mediante l’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili nei settori: Elettricità, Riscaldamento - Raffreddamento e Trasporti;
• il Piano Nazionale Infrastrutturale per la Ricarica dei veicoli alimentati a energia Elettrica (PNIRE), che definisce le linee guida per garantire lo sviluppo unitario del servizio di ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica nel territorio, sulla base di criteri oggettivi che tengono conto dell’effettivo fabbisogno presente nelle diverse realtà territoriali, valutato sulla base dei concorrenti profili della congestione di traffico veicolare privato, della criticità dell’inquinamento atmosferico e dello sviluppo della rete stradale urbana ed extraurbana e di quella autostradale;
• il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (PGTL 2001), volto a fornire un indirizzo unitario alla politica dei trasporti nazionale e di armonizzare l’attuazione degli interventi;
• le Linee Guida del Piano Generale della Mobilità (2007), con la finalità di garantire lo sviluppo di una mobilità efficiente, sicura e sostenibile;
• il Piano Nazionale della Logistica 2011-2020, che indica le azioni per ridurre il costo dell’inefficienza dei trasporti delle merci, per acquisire nuovi volumi di traffico merci. Il documento mette a fuoco le principali aree di criticità: efficienza nei processi di filiera, trasporti internazionali e valichi, il collegamento autotrasporto e porti, la city logistics.
• Il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale (PNSS), con prima edizione nel 1999, e a oggi alla quinta edizione, che ha come obiettivo l’incremento della sicurezza e individua le maggiori criticità e le azioni prioritarie di intervento (es.: su tratte autostradali critiche, aree urbane).
Secondo quanto avvalorato dalle norme, l’utilizzo dell’elettricità come combustibile alternativo può aumentare l’efficienza dei veicoli stradali, contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 e generare vantaggi in termini di miglioramento della qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento acustico, in particolare negli agglomerati urbani/suburbani e nelle zone densamente popolate.